La storia di Carapelli

Con oltre 130 anni di esperienza nell’arte olearia, Carapelli è sinonimo di olio extra vergine di oliva di qualità in Italia e all’estero.
Il successo di Carapelli è legato all’attenzione e alla cura che l’azienda ha da sempre riposto nella valorizzazione dell’olio extra vergine d’oliva: attraverso la selezione degli oli migliori, l’impegno in una innovazione sempre rispettosa della tradizione, la dedizione nel rispondere alle preferenze ed esigenze dei consumatori.

| 1893 |

Amore

La storia di Carapelli inizia con Costantino Carapelli a Montevarchi in Valdarno, dove la famiglia commercia grano e olio sfuso.

| 1939 |

Industrializzazione

In pochi anni, i Carapelli diventano industriali. Alla vigilia della guerra realizzano alle porte di Firenze, a Ponte Ema, il più moderno molino da grano dell'epoca. Nello stesso periodo, costruiscono anche il primo frantoio per le olive.

| 1946 |

Finne ani 40

Guerra e bombardamenti distruggono tutto, solo l'impegno e la voglia di fare dei Carapelli non vengono annientati. La ricostruzione riparte da Novoli, allora aperta campagna fiorentina, dove negli anni sorge lo stabilimento.

| 1950 |

A tavola

L'olio Carapelli fa il suo ingresso sulla tavola delle famiglie italiane con la sua iconica bottiglia tonda, pratica e antiscivolo. Ha inizio una vera rivoluzione in cucina e in tavola.

| 1967 |

Imbottigliamento

Carapelli il Frantolio, il primo olio extravergine in bottiglia distribuito a livello nazionale, segna la prima importante innovazione di mercato.

| 1970 |

Pubblicità

Carapelli è la prima azienda italiana a distinguersi per la promozione pubblicitaria dell'olio extravergine di oliva confezionato.

| 1982 |

Pietra Miliare Toscana

Con Carapelli Ligustro, primo extravergine tipico toscano distribuito sul mercato italiano, l'azienda raggiunge un altro traguardo nell'innovazione, in questo caso di origine.

| 1985 |

Non filtrato

Carapelli Le Macine, primo extravergine non filtrato in bottiglia, inaugura una stagione di innovazioni di processo.

| 1995 |

Chianti

Carapelli si sposta sulle colline del Chianti fiorentino, a Tavarnelle Val di Pesa.

| 1998 |

Oro liquido

Nasce Carapelli Oro Verde, extravergine 100% italiano. L'innovazione di origine continua.

| 2000 |

Polpa

Prosegue l'innovazione di processo con la nascita di Carapelli Il Nobile, primo extravergine ottenuto dalla sola polpa di olive.

| 2001 |

Istituto di nutrizione

Viene fondato l'Istituto Nutrizionale Carapelli fondazione Onlus, il primo istituto nutrizionale nel settore dell'olio extravergine. Prosegue così il cammino intrapreso nell'innovazione di qualità.

| 2003 |

Ambiente

Carapelli lancia il suo primo olio Biologico, un olio extra vergine di oliva prodotto nel completo rispetto dell'ambiente e proveniente da agricoltura biologica

| 2016 |

La famiglia cresce

Carapelli innova nel segmento degli oli grezzi, presentando il Non Filtrato, un prodotto denso e velato come l'olio del frantoio ma con un'immagine contemporanea che coniuga la semplicità delle cose autentiche con uno stile premium ed elegante.

| 2017 |

Linea premium

Carapelli rilancia la linea premium, con nuovi packaging per le sue 4 etichette più prestigiose: Il Non Filtrato, Oro Verde, Il Nobile e Bio. Semplicità ed eleganza sono le caratteristiche principali degli oli premium Carapelli.

| 2018 |

125 anni

Carapelli celebra 125 anni di storia e di arte dell’extra vergine.

Il processo produttivo

L'olio EXTRA VERGINE di oliva è un condimento naturale perché ottenuto dalla spremitura di un frutto fresco: l'oliva. Sapore, colore e caratteristiche chimico-organolettiche dell'olio dipendono da numerosi fattori naturali come la varietà o cultivar della pianta, la latitudine e il clima, l'annata, il tipo diterreno e il metodo di raccolta. In Italia esistono più di 500 cultivar, di cui 33 nella sola Toscana; tra le varietà più note ci sono Leccino, Frantoio, Moraiolo, Ogliarola, Coratina, Nocellara del Belice, Gentile, Canino, Biancolilla e Carolea.

Uliveto e coltivazione

In linea generale, l’olivo predilige un clima temperato e senza sbalzi improvvisi di temperatura come quello del bacino mediterraneo, terreni calcarei e ben drenati.

| Fase 1 |

Tra i mesi primaverili e la fine dell’estate, i fiori dell’olivo, le mignole, si trasformano in frutto, la drupa; il processo di maturazione si completa nei mesi di novembre e dicembre e avviene molto lentamente, trasformando dimensione e colore dell’oliva: da verde a rosso fino a viola scuro.

Una volta matura, l’oliva si presenta formata da buccia, epicarpo, polpa, mesocarpo, e nocciolo, endocarpo, contenente il seme. Il momento migliore per la raccolta è segnalato dal colore a metà tra verde e viola (invaiata): la raccolta prosegue fino alla fine del mese di gennaio.

La raccolta a mano, detta brucatura, continua a essere il miglior metodo di raccolta, seppur molto costoso, perché assicura l’integrità dell’oliva. Molto più frequentemente oggi, per ottenere un olio di alta qualità, le olive vengono raccolte con moderne tecniche che rispettano la tradizione replicando meccanicamente la bacchiatura (ovvero la scrollatura della pianta tramite canne o macchine), la scuotitura o la pettinatura (scorrimento di appositi rastrelli in legno lungo i rami)

Queste tecniche permettono di raccogliere le olive al giusto grado di maturazione, integre e sane, pronte per essere lavorate in frantoio. Il lavoro intenso e l’impiego di manodopera esperta spiegano il grande valore del prodotto.

L’attesa della caduta spontanea delle olive mature rappresenta il peggiore metodo di raccolta dell’oliva perché origina un olio con gravi difetti organolettici e alta acidità.

Frangitura

La fase durante la quale le olive vengono frantumate fino ad ottenere una pasta grossolana che contiene buccia, polpa e noccioli, che svolgono una funzione drenante ed agevolano la successiva separazione dell'olio dalla pasta.

| Fase 2 |

Una volta raggiunto il giusto grado di maturazione, le olive vengono raccolte e trasportate al frantoio. Dopo essere state disposte in strati di spessore massimo di 10 centimetri, vengono conservate in ambienti aerati per un massimo di 48 ore. Successivamente, le olive vengono accuratamente defogliate e lavate per eliminare i residui organici come il terriccio.

Il vero e proprio processo di estrazione dell’olio ha inizio con la frangitura, ovvero con la frantumazione della drupa intera. L’estrazione può essere fatta seguendo due metodi: quello tradizionale o discontinuo nel quale le olive sono frante con le macine (larghe ruote di pietra) ottenendo una pasta da cui si estrae l’olio per pressione con l’aiuto di fiscoli (dischi filtranti) oppure quello continuo, nel quale le olive sono frantumate attraverso mulini a martelli.

La pasta ottenuta è gramolata (il gramolatore consente alle goccioline di olio di agglomerarsi in gocce più grandi separabili) e poi immessa nel decanter (con l’aggiunta di acqua) dove, per centrifuga, si separano l’olio dall’acqua di vegetazione e dai residui della lavorazione delle olive (sansa).

Il metodo di frangitura, i tempi e la temperatura di gramolazione, il tipo di decanter influenzano la qualità ed il profilo sensoriale dell’olio.

Filtrazione, blend e imbottigliamento

Superati i rigorosi test chimico-fisici e organolettici imposti dalla legge ed anche quelli per rispondere ai parametri più restrittivi di cui Carapelli si è dotata, gli oli sono filtrati per trattenere eventuali microparticelle, tracce d’acqua e impurità.

| Fase 3 |

In funzione dei profili organolettici rilevati durante l’assaggio, gli oli sono destinati alla produzione dei prodotti della gamma Carapelli per rispondere alle caratteristiche definite per gli stessi. I blend così ottenuti sono nuovamente analizzati, ed infine inviati al reparto di confezionamento dove le linee di produzione riempiono ed etichettano fino a 350 bottiglie al minuto (20.000 all’ora!).

Controlli tecnici si eseguono lungo tutta la linea produttiva (tappatura, etichettatura, ecc ) e sul prodotto finale giunto a magazzino per assicurare che anche i tappi e le bottiglie siano adeguati e per confermare che le etichette abbiano le informazioni definite in fase di approvazione.

Il Laboratorio ripete, a campione, tutti i test chimico-fisici e organolettici per assicurare la qualità del prodotto che sarà immesso nel mercato.