La zucca: tradizioni e proprietà

La zucca, oltre che essere una prelibata pietanza che d’autunno colora i piatti di tutto il mondo (è infatti un vegetale molto diffuso e comune in Europa e nelle zone temperate d’America), è il simbolo di una festa che ha invaso ovunque il pianeta e che fa spesso discutere (almeno in Italia).

Un lume per gli spiriti
Il nome Halloween deriva da All Hallows Evening (Vigilia di Ognissanti, proprio come nel nostro Paese). Le sue origini derivano da antichi riti pagani dei Celti che celebravano la fine dei raccolti agricoli e lo sfogo della natura, prima del serrato inverno. La tradizione voleva che proprio in quella notte i grandi e valorosi uomini scendessero in terra dall’Aldilà, in un unico straniante mondo condiviso. Le grandi zucche arancioni (e altri ortaggi cavi) divennero così dei lumi spaventosi, con occhi e bocca diabolici, che segnavano la strada per le anime dei redivivi.
Dalla Scozia e l’Irlanda la festa emigrò in America, dove fu resa appannaggio dei bambini e dagli anni Novanta è usuale anche in Italia: sono sempre di più i ragazzi (più o meno grandi) che, oltre ad intagliare le zucche, si travestono e ammantano di paurose atmosfere la notte del 31 ottobre.

C’è zucca e zucca!
In verità la zucca di Halloween (come ormai tutti sanno) finisce sulla tavola solo come lampada, o lavorata come si preferisce, poiché è ornamentale e non edibile. Ma le varietà di zucche sono tantissime, e tutte hanno comuni e benefiche proprietà: a fronte di un apporto calorico basso, possiedono importanti nutrienti come gli antiossidanti e le vitamine (A, B, C ed E) e sono ricchissime di minerali e di fibre.

Un vegetale «anti-spreco»
Se il suo cuore è la polpa (che può essere più o meno pastosa, avere diversi gradi di dolcezza e per questo essere al centro di infinite ricette dall’antipasto al dolce), è anche vero che la buccia, i semi e i filamenti interni della zucca non sono da scartare.
La buccia, una volta ben lessata e frullata, può diventare un accompagnamento per condire, oppure essere aggiunta alla minestra o ancora diventare il principale ingrediente dei muffin alla zucca.
I semi possono essere tostati e salati, oppure seccati e ancora essiccati: in ogni caso sono un vero condensato di sapore e di vitamine e minerali.
Perfino i filamenti interni, con un po’ di pazienza e un’oretta di forno, possono essere utili e gradevoli al gusto (anch’essi molto dolci), se usati per rifinire con eleganza un piatto.

A ognuno la sua zucca, e il divertimento (in cucina o tra i fantasmi) è garantito!