Lo spreco del cibo: piccoli gesti quotidiani per migliorare!

Quanti miliardi…

«Lo spreco di cibo a livello domestico in Italia ammonta a 12 miliardi di euro ai quali va sommato lo spreco alimentare di filiera (produzione – distribuzione), stimato in oltre 3 miliardi, ovvero il 21,1% del totale. Lo spreco complessivo di cibo vale pertanto oltre 15 miliardi».

Così cita un testo pubblicato lo scorso settembre su repubblica.it (dai dati di Coldiretti) che «tradotto» significa che il nostro Paese deve ancora lavorare molto per ridurre gli sprechi alimentari.

Occhio al cestino di casa!

Nonostante quanto si pensi comunemente la maggior quantità di cibo sprecato viene proprio dalle nostre case e non dalla filiera produttiva (non, dunque, dalle industrie o dai supermercati). Il contesto della distribuzione – poiché il più evidente e il più facilmente misurabile – ha dato vita, già alla fine degli anni Novanta, a uno dei primi progetti anti-spreco, che oggi è a tutti gli effetti un’impresa di grande efficacia, che lavora attivamente per la riduzione degli sprechi e per la sensibilizzazione a tutti i livelli nei confronti di questo tema. Si tratta del Last Minute Market (oggi noto ai più in quanto partner di MasterChef Italia), puntualissimo tanto nelle proposte di conversione, quanto nella ricerca e nella diffusione delle buone prassi per ridurre gli sprechi di cibo.

La qualità della vita. Di tutti.

L’equivalente in cibo di quasi 16 miliardi di euro è davvero una quantità esorbitante, che muove le coscienze di un continente «fortunato» che sa che in un’altra parte del mondo c’è chi, invece, fatica a mangiare per sopravvivere.

Fuor di retorica, noi di Carapelli, che per nostra mission abbiamo a cuore la qualità della vita e del cibo, proviamo a suggerire ai nostri lettori e consumatori qualche piccolo accorgimento perché ciascuno possa dare il proprio contributo per ridurre gli sprechi.

Il… «pentalogo» di Carapelli

  • Quando facciamo la spesa portiamo con noi una lista precisa e cerchiamo di comprare esattamente quel che ci serve, di privilegiare la qualità, di leggere bene le etichette e di non farci distrarre dal superfluo.

  • Quando riponiamo un cibo sugli scaffali di casa, assicuriamoci che abbia tutte le condizioni per una buona conservazione e che non si deteriori.

  • Quando vediamo che ci sono degli avanzi in cucina cui non sappiamo dare una destinazione, scateniamo la fantasia e creiamo piatti nuovi, cercando di recuperare tutto il possibile. Se nulla ci viene spontaneo, la rete (con le sue infinite risorse) ci saprà aiutare.

  • Quando calcoliamo la quantità di cibo da destinare ai piatti, non esageriamo: è meglio dover aggiungere che trovarsi con gli avanzi da gestire (e che spesso finiscono per essere buttati).

  • L’ultimo monito che ci sentiamo di proporre ai nostri consumatori è quello verso l’ambiente: gli sprechi hanno una pessima ricaduta sul benessere della nostra Terra, poiché richiedono molte più energie del dovuto per lo smaltimento. Quando buttiamo qualcosa di commestibile, pensiamo anche a questo.